Cina: temibile antagonista o invidiabile partner?


II governo italiano non ha un indirizzo unitario. In Italia "protettori delle imprese nostrane, hanno chiesto l'introduzione di dazi e quote contro la concorrenza cinese. La posizione che vede la Cina come una minaccia non è condivisa dalla Confindustria né da alcuni esponenti dì governo che propendono per la tesi che vede la Cina come una occasione di sviluppo. L'Italia infatti, accanto a Francia, Germania, Regno Unito, tenta di inserire i propri prodotti industriali nell'immenso mercato cinese.
Ma è legittimo chiedere una tutela efficace del Made in Italy come quella proposta dell'adozione da parte dell'unione Europea dell'obbligo di una etichettatura che specifichi il paese di origine delle merci importate?
Il viaggio di Ciampi a Pechino ha tentato di recuperare una situazione difficilissima nell'intento di difendere il paese in questa situazione. Il nostro paese è passato in 10 anni da[ 4.5% al 3% del commercio mondiale. Se si prendono diciassette prodotti di punta del made in italy: abiti, calzature, tessuti, occhiali, sedie, mobili, rubinetterie, lampade ece...la Cina è prima al mondo per saldo commerciale.
La Cina ci è piombata letteralmente addosso con i suoi vestiti o le sue borse: ne portiamo in tasca un pezzetto in un cellulare o in un agendina elettronica, ha il volto dei computers con cui lavoriamo o dei giocattoli con cui giocano i nostri bambini.
Per gli Stati Uniti è una temibile antagonista. Commesse miliardarie riguardano molte aziende statunitensi, soprattutto dell'elettronica e dell'informatica, in passato hanno fornito tecnologia ad usi civili (rivelatasi indispensabile per la modernizzazione dell'Esercito popolare Cinese)..la Cina oggi preoccupa per la sua corsa al riarmo. Tra le nazioni occidentali gli Usa guardano con preoccupazione al processo di ammodernamento delle forze armate cinesi, temono una modifica sostanziale e pericolosa degli equilibri strategici e militari in Asia a favore della emergente Cina.
Difficile pensare che la crisi in atto induca l'occidente a chiudere i rapporti commerciali con la Cina, poiché oggi la globalizzazione non rispetta né cortine di ferro né embarghi.
Il tempo che passa... (la ruota che gira posta dietro Chen, con al centro il TAO).. sentenzierà il destino del gigante asiatico, diviso dalle sue contraddizioni interne: la conservazione delle proprie tradizioni, della propria cultura secolare da un lato. contrapposta all'apertura verso l'occidente e alla contaminazione culturale conseguente.

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